Come sarebbero recensiti i libri che hanno fatto la storia della letteratura se fossero letti con un po’ di ironia in più del normale?

[Direttamente tratto dai monologhi di Virginia Raffaele]

 

Oggi vi parliamo de I promessi Sposi, libro erotico del 1800. I promessi sposi viene definito il primo romanzo storico della letteratura italiana, ma anche Fabio Volo viene definito un bel ragazzo, perciò, di cosa stiamo a parlare? In realtà so benissimo che nelle intenzioni di quel depravato di Manzoni I promessi sposi è un libro erotico che Cinquanta sfumature di grigio in confronto è Topolino.

Quel ramo del lago di Como…” e già l’inizio è fallico… “… che volge a mezzogiorno tra due catene non interrotte di monti tutto a seni…” si commenta da solo “e a golfi a seconda dello sporgere e di quel rientrare e di quelli vien” vabbè, Manzoni mette in fila un’oscenità dietro l’altra raccontando la storia di un povero Cristo che aveva voglia solo di uscire un sabato sera con Lucia e invece gli capita di tutto: è esattamente così. È come quando esci con un’intellettuale di sinistra e pensi: “ci vado a cena e ci parlo di letteratura ma poi speriamo che mi si pigli” e invece finisce con lei che ti propone di andare a vedere quel film francese tutto sottotitolato e tu pensi: “ma perché non frequento la figlia di un meccanico un tantino fascista?”.

I personaggi sono Renzo e Lucia, la coppia del #mainagioia, gli Albano e Romina del ‘600: si prendono, si mollano, una puntata de Il Segreto; a un certo punto preferiresti seguire le vicende sentimentali di Gemma di Uomini&Donne over. Don Abbondio, praticamente un Terence Hill dell’epoca, un personaggio di una fiction di Rai1 che almeno ad un certo punto arrivasse Frassica e invece neanche quello. I Bravi: poco da dire, un romanzo in cui i bravi sono cattivi, confonde. L’Azzeccacarbugli: neanche alla Melevisione pensi di trovare uno che si chiama Azzeccacarbugli, neanche tra Tonio Cartonio e Lupo Lucio sarebbe credibile…

Complimenti anche per il sorprendente colpo di scena nel finale, l’idea di farli sposare, wow, dal titolo I promessi sposi, uno non se l’aspettava veramente; lo stesso effetto di una barzelletta che già da “C’è Pierino che…” hai capito che è stata lui a combinarla grossa.  Ci arriverebbe pure Fabio Volo o mia nipote Annuccia che ha cinque anni e crede ancora che le nuvole siano fatte di panna montata.

Mi rivolgo a lei, dottor Manzoni, mi dica: a che punto siamo arrivati se anche lei si mette a scrivere libri? Al punto di non ritorno? Al romanzo di Valerio Scanu? “A far l’amore in tutti i laghi e in tutti i luoghi di Como”? Del suo romanzo non si possono dire peste e corna, solo peste.

Quel ramo del lago di Como un giorno gli alberi si vendicheranno.

La redazione di Herpes vi ringrazia e vi saluta,
buona lettura!

 

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