2019-20 

Intervista al dirigente scolastico

Sono passati ormai alcuni mesi dall’insediamento della nostra dirigente scolastica, la professoressa Carmen Tripoli, al Liceo Scaduto. Tra vicissitudini, sfide, difficoltà ma anche emozioni e soddisfazioni ecco di sotto riportata la prima parte dell’intervista alla preside, da me realizzata la mattina del 16 gennaio, grazie alla sua disponibilità e gentilezza; doti che raramente sono affiancate da una importante capacità comunicativa, da senso del dovere ma soprattutto dalla voglia di darsi da fare e rimboccarsi le maniche per il meglio della nostra comunità scolastica: per gli studenti, per il corpo docente, per i collaboratori e per tutto il personale ATA.

La seconda parte dell’intervista sarà pubblicata prossimamente, anche per fare un bilancio della  Notte Bianca del Liceo Classico, appuntamento annuale di portata nazionale, al quale lo Scaduto partecipa offrendo un ricco programma 


Quali emozioni ed impressioni ha provato al momento del suo insediamento dato che il Liceo Scaduto è stata la scuola in cui è cresciuta umanamente e didatticamente?

Emozione grandissima chiaramente perché nel corso degli anni sono venuta più volte al Liceo in altra veste: come mamma, perché mio figlio ha frequentato il Liceo Classico e come collega, ma quando ho preso coscienza di essere diventata la dirigente scolastica del Liceo che ho frequentato da ragazza, è stata una tempesta di emozioni. Entrare in questa presidenza da dirigente, rivivere i momenti in cui invece la frequentavo da alunna sono sicuramente tante belle emozioni, unite alla grande gratificazione di poter fare qualcosa nel mio piccolo per quella che è stata la mia scuola.

 

Come ha vissuto il passaggio dalla dirigenza di una scuola media a quella di un liceo?

È chiaro, cambia l’utenza e quindi anche il modo di rapportarsi ai ragazzi è diverso. Alle scuole medie prendi dei bambini di dieci anni e, piano piano, nel giro di tre anni cominciano a crescere, invece al liceo ti confronti con un mondo che è quasi di adulti. Ti confronti con una fascia di età diversa, però non ho avuto delle grosse difficoltà perché io vengo da una esperienza di tanti anni di insegnamento alle scuole superiori e gli stessi anni di insegnamento alle scuole medie, quindi diciamo che in qualche modo sono stata abituata ad interagire con ragazzi più grandi. Quindi questo passaggio non è stato né difficile né traumatico.

 

Come ha vissuto le sfide che ha dovuto affrontare per il meglio della comunità scolastica, e quali sono state le sue reazioni alla situazione degli studenti di Villabate e alla minaccia dei doppi turni ad inizio anno per gli studenti di Bagheria?

Certamente ho trovato una situazione veramente complessa. Io non sfido mai terze persone, io sfido sempre me stessa e quindi per me la sfida è un modo per superarmi, oltre che per risolvere il problema. Mi sono ritrovata a dover combattere su due fronti, entrambi complicatissimi da affrontare perché a Villabate non ho trovato praticamente nulla, solo 120 ragazzi. Non ho trovato una sede, perché durante l’estate, a seguito di atti di vandalismo, questa era stata distrutta completamente. Grazie al confronto continuo con l’amministrazione comunale di Villabate, con l’assessore Orsuti, con il sindaco di Villabate, siamo riusciti nel giro di qualche mese a recuperare una sede. Certo, non è una scuola con tutte le strutture che dovrebbe avere, però quantomeno garantisce ai ragazzi il diritto allo studio in orario antimeridiano. Per quanto riguarda Bagheria, mi sono ritrovata con 17 classi in meno e quindi abbiamo dovuto utilizzare tutti i laboratori che avevamo a disposizione, per poter evitare ai ragazzi di fare i doppi turni. È chiaro che è una situazione provvisoria. La città metropolitana ha aperto un bando, ha reperito i locali, quindi sono in corso le procedure per affidare alla scuola questi nuovi locali che sono stati individuati. Il problema è nato a luglio quando si ha avuto il crollo di parte del controsoffitto del corpo basso, quindi sono venute a mancare, sette, otto aule. Sono già state avviate tutte le procedure per l’affidamento dei lavori, per il ripristino del controsoffitto del corpo basso e per i controlli antisismici sia di questo che del corpo della sede centrale. Io ritengo che l’anno prossimo dovremmo avere anche le aule del corpo basso.

 

Al momento della scelta degli studenti di occupare, qual è stata la sua posizione?

Pur rispettando la scelta degli studenti, perché ritengo che vivere in una democrazia significa anche rispettare le scelte che non si condividono, io non ho condiviso assolutamente l’occupazione dei ragazzi. Si aspettava la chiusura del bando per il reperimento dei locali, erano già state avviate tutte le procedure per produrre il bando per i lavori del corpo basso, quindi ci sono dei tempi tecnici dettati dalla burocrazia che nessuno può mai accorciare, né un’occupazione né una marcia. Certamente non è una bella immagine che viene fuori del Liceo Scaduto, certo c’erano i problemi, ma questi c’erano già a luglio, quindi sarebbe stato più opportuno occupare in estate, non a novembre quando stavamo affrontando questi problemi.

 

Come ha gestito l’impatto mediatico di questa occupazione e anche l’opinione pubblica?

I ragazzi hanno fatto le loro interviste, io ho fatto qualche comunicato, perché io ho il dovere di interagire con le famiglie, perché la scuola non è solo dei ragazzi, è di tutta la comunità. Quindi mi sembrava giusto fare dei comunicati per tranquillizzare le famiglie e fare capire loro che la situazione era sempre stata seguita da me con attenzione e con cura e che non è stata lasciata allo sbaraglio.

 

L’open day del 14 dicembre 2019 è stato ben gradito, secondo la sua opinione, dagli studenti delle scuole medie, impegnati nella scelta del percorso di studi da proseguire?   

Penso di sì. Abbiamo avuto parecchie presenze di gente interessata, sono venuti tanti genitori, tanti ragazzi. Noi abbiamo presentato la nostra offerta formativa e devo dire che la nostra è un’offerta veramente di qualità e d’eccellenza. I nostri alunni all’università hanno delle belle gratificazioni, ottengono degli ottimi risultati, ci sono dei dati veramente interessanti: il 95% degli alunni dello Scaduto che si iscrive nella facoltà di medicina, riesce a dare più della metà dei crediti formativi al secondo anno, ed è un dato elevatissimo rispetto alle altre scuole della Sicilia e dell’Italia che si attestano intorno al 70%. Quindi noi diamo a questi ragazzi una solida preparazione: li prepariamo ad affrontare il mondo universitario.

 

Le iscrizioni sono state aperte il 7 gennaio. Quale feedback sta ricevendo il Liceo Scaduto?

La verità? Non voglio guardare, non lo so. Ma non è il feedback quello che conta alla fine, l’importante è cominciare a proporre al territorio un’immagine di scuola che si rinnova perché tante novità ci sono in questo Liceo. Stiamo attivando per i ragazzi degli ultimi due anni i percorsi per la preparazione ai test universitari di facoltà di ambito sanitario e scientifico-matematico. Daremo loro tutte quelle conoscenze extra che normalmente in un programma scolastico si affrontano, ma non in maniera approfondita. Poi ci sono tante altre attività: certificazioni Cambridge, Dele, Delf e soprattutto la novità degli sportelli Help. Dei docenti di tutte le discipline si mettono a disposizione dell’alunno che ha qualche carenza. L’alunno stesso prenota la lezione ed il docente svolge con questo una lezione individualizzata o a piccoli gruppi per recuperare un particolare argomento. Tanti sono gli alunni che stanno usufruendo di questi sportelli Help.

 

Con quali parole descriverebbe questi primi mesi da dirigente scolastico?

Entusiasmo e grande gioia, perché io vengo a scuola contenta e con la voglia di fare tanto. Ho trovato un corpo docente motivato, che vuole essere valorizzato, lavorare e arricchire la scuola. Quindi sono contenta delle tante iniziative che si stanno portando avanti, delle tante cose belle che si stanno facendo e che si faranno e che ci daranno sicuramente tante gratificazioni.

 

Alessia Mangano

One Thought to “Intervista al dirigente scolastico”

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