Qualche giorno fa abbiamo avuto, in quanto articoliste di Hermes, la possibilità di “fare una chiacchierata” informale con la professoressa Scardina, che, tra le tante attività di cui si occupa, è anche referente ufficiale della scuola per l’organizzazione  della Notte Nazionale del nostro liceo.

 

Da cosa è nata l’idea della notte bianca e perché la nostra scuola ha deciso di partecipare?

Innanzitutto la professoressa Scardina ha precisato che non è corretta la definizione di “notte bianca”, perché sarebbe riduttivo, in quanto la “Notte Nazionale del liceo classico” non è soltanto una notte bianca   come quelle a cui siamo abituati da un po’ di tempo e che hanno come obiettivo specifico la promozione del territorio. Bisogna <distinguere la finalità di quest’iniziativa> per usare le sue parole, perché il periodo in cui viene organizzata, ossia quello della metà del mese  di Gennaio, corrisponde ,più o meno, al periodo in cui si effettuano  le iscrizioni al nuovo anno scolastico,  e la Notte Nazionale del Liceo Classico viene a rappresentare  una sorta di “biglietto da visita” della scuola, un’attività in cui la scuola mette in mostra se stessa in maniera originale e alternativa, in cui si apre, in modo evidente, al territorio e al mondo delle associazioni culturali con le quali interagisce,  un’attività in cui alunni, genitori, docenti, personale della scuola ed ospiti esterni mostrano i loro talenti “altri”, un’attività, insomma in cui ci si mette in gioco in modo creativo e che, ormai da tre anni, riscuote un buon successo ,determinante,  in certi casi ,e  che fa da cornice a tutte le attività di  orientamento in ingresso.

<L’idea di una Notte nazionale del liceo classico è nata tre anni fa,  su Facebook , da un professore di un liceo classico di Acireale , il prof .Rocco Schembra, e ha trovato  subito entusiastici consensi e non solo sul web, -continua la prof-.: <Siamo stati tra i primi ad aderire,  il primo anno eravamo insieme ad  un centinaio di scuole, il secondo eravamo circa duecento e quest’anno quasi quattrocento, trecentottantasette per la precisione. Oggi voi ragazzi direste che il messaggio è diventato virale>;in realtà obiettivo principale dell’iniziativa era  la volontà di far luce su una polemica, legata alla attualità o meno degli studi classici, polemica sorta a seguito del calo di iscritti al classico registrato proprio in quegli anni  a favore  dei licei scientifici e degli istituti tecnici, probabilmente a causa della crisi economica o semplicemente per una esasperata strumentalizzazione dei luoghi comuni sul liceo classico, considerato una scuola in cui si studiano” lingue morte” , “una scuola pesante”, una scuola in cui non si studiano le materie scientifiche, insomma una scuola antica, non al passo con i tempi . <Quest’anno, invece, il liceo classico ha registrato un’inversione di tendenza, sia perché i licei, in generale, hanno rinnovato il loro assetto e spesso anche la loro proposta educativa, sia perché sembrerebbe che l’opinione pubblica abbia cambiato idea sul reale valore di un indirizzo di studi che continua ad “ aprire le menti” e formare Persone. Ci piace pensare che un po’ di merito abbia avuto anche questa iniziativa, per la quale, davvero, chi ci ha creduto, si è speso moltissimo.

Risultati positivi sul fronte delle iscrizioni si sono registrati anche presso la nostra scuola: il liceo classico Scaduto di Bagheria in questo frangente ha, da un lato, mantenuto il numero degli iscritti all’indirizzo classico, dall’altro ha avuto un grandissimo successo anche per il nuovo percorso di studi , quello delle scienze umane, attivato durante l’a.s.2016/2017 .

Come è stato gestito il piano organizzativo?

“Un’orchestra funziona soltanto se tutti i suoi componenti funzionano e lavorano in armonia: questo è l’unico criterio. Esiste una commissione nominata dalla dirigente scolastica, di cui io sono il referente ufficiale, ed un gruppo di lavoro davvero solido, formato da un congruo numero di docenti, alunni, personale scolastico; anzi,  se negli anni ci sono state delle variazioni ”fisiologiche” sia di numero che di presenze, queste non hanno fatto che stimolare, in termini di proposte e di motivazione,  il nucleo originario che, che non solo non ha perso entusiasmo, come è evidente dai risultati, ma ha  registrato un reale arricchimento culturale e operativo grazie all’apporto significativo di nuovi professori.

Ciò detto,<il primo anno è stato veramente pioneristico> poiché l’iniziativa esigeva di essere organizzata in pochissimi giorni e <secondo tutti rimane l’esperienza più bella proprio perché spontanea>.

L’impegno è sempre notevole, perché bisogna lavorare tantissimo e in pochissimo tempo ,e la difficoltà maggiore sta nel riuscire a  gestire i tempi dei laboratori simultanei e i momenti comuni che scandiscono la serata .

Qual è stato il criterio per la scelta degli ospiti?

<Nel corso delle tre edizioni gli interventi sono stati quasi tutti a carattere volontario, non abbiamo mai avuto problemi nel reperire ospiti, i quali addirittura,spesso, si sono autoproposti. Gli ospiti sono sempre stati scelti in base al tema della serata che, quest’anno ,è stato Cultura e/o lavoro, declinato in tutte le sue accezioni.>

A volte si è attinto a conoscenze personali dei docenti o della Dirigente  o ad associazioni presenti nel territorio. Quest’anno abbiamo anche avuto il piacere di ospitare il rettore dell’UNIPA(Università di Palermo)  F. Micari, il presidente del parco dei Nebrodi ,G. Antoci e molti rappresentanti della cultura e delle associazioni del territorio, molti dei quali hanno partecipato sia al momento comune che ai laboratori, quasi tutti disponibili e propositivi, e che ci sentiamo di ringraziare personalmente per la loro capacità di “adeguarsi alla situazione”, di accogliere col sorriso anche gli inevitabili “inconvenienti” tecnici e i “colpi di scena” che una manifestazione così imponente  in una struttura così poco adeguata come la nostra scuola potesse riservare. <Una cosa che tengo a dire è che il contributo dei ragazzi è stato fondamentale. Quest’anno abbiamo deciso di utilizzare anche la pausa didattica per effettuare tutti i lavori propedeutici  alla notte, e i ragazzi non hanno esitato a rimanere a scuola anche oltre l’orario, insieme ad alcuni docenti, per tener fede agli impegni presi, nonostante il freddo polare di quei giorni e la mancanza di riscaldamenti. Grazie a questo incessante impegno sono state dipinte diverse aule ed è stato realizzato un murale che abbellisce l’ingresso del corpo basso.

Qual è stato il significato della tavola rotonda iniziale?

La tavola rotonda  è stato il primo dei momenti di una serata che aveva come leitmotiv il tema : Cultura e/o lavoro, ed è stata l’occasione in cui gli ospiti hanno  presentato se stessi e il loro ruolo,in particolare la presenza di G. Antoci voleva essere la testimonianza diretta della volontà di legalità di chi continua il suo lavoro ,nonostante le reiterate minacce e gli attentati subiti>

Bisogna ringraziare anche tutti i professori che si sono adoperati per la riuscita dei laboratori tematici, tra gli altri la professoressa Di Chiara, la professoressa Paredes, la professoressa Costanza, il prof. Carella, il professore Brocco , il prof. Caparrotta, la prof. Maggiore,  tutti i professori di lingue, gli insegnanti di sostegno, i professori di scienze e di matematica  e tutti coloro i quali hanno curato gli interessantissimi laboratori scientifici e  soprattutto tutti gli ospiti che ,a vario titolo,sono intervenuti .

Da dove nasce l’idea dei laboratori?

I laboratori tematici sono necessari all’ organizzazione della serata, sia per motivi strettamente logistici, la scuola infatti non dispone né di un’aula magna degna di questo nome né di aule che possano contenere un numero elevato di presenze, sia per dare voce a quante più espressioni della scuola e del territorio e consentire una fruizione quanto più ampia di tutti i locali della scuola. Il carattere di simultaneità tuttavia  non consente a tutti di poter apprezzare appieno le proposte della serata, e questo, sicuramente, rappresenta un grosso limite per la manifestazione, limite cui cercheremo di ovviare, in futuro, per quanto nelle nostre possibilità.

Cosa ha significato per lei quest’esperienza?

<Voi avete percepito tutta la tensione e  tutte le difficoltà che stanno dietro le quinte di questa manifestazione, e che, soprattutto quest’anno, sono state evidenti,  sia per gli ospiti di rilievo con i quali non volevamo sfigurare, sia per tutto l’impegno profuso per la buona riuscita di questo evento che,per me e per tutti coloro che ci lavorano,significa moltissimo.

<Mi sento di ringraziare tutti gli ospiti che hanno capito il senso della manifestazione ed hanno giocato con noi>, perché il liceo si è mostrato senza coperture e anche con autoironia.In ogni caso<Ne siamo usciti vittoriosi,abbiamo avuto un notevole successo e quello che appaga è vedere le vostre facce,ragazzi,i vostri sguardi fieri e orgogliosi per tutto ciò che avete realizzato>.

Non sono mancati gli imprevisti e i colpi di scena,le defaillances e le “boccate amare”,ma quel che conta è sicuramente il risultato e,come ho già detto,scorgere i segni dell’appartenenza ad un gruppo coeso nei volti stanchissimi ma soddisfatti di alunni e docenti che hanno lavorato senza sosta per settimane ripaga di tutte le fatiche.

Dobbiamo ringraziare ,oltre alla Dirigente, tutti, docenti, alunni e personale, che si sono spesi per l’evento, per la riuscita dei laboratori tematici, tra gli altri la professoressa Di Chiara, la professoressa Paredes, la prof. Costanza, il prof. Carella, il professore Brocco , il prof. Caparrotta, la prof. Maggiore, la prof.Di Genova e il gruppo musicale, tutti i professori di lingue, il team dell’orientamento, gli insegnanti di sostegno, che hanno lavorato al laboratorio di inclusione, i professori di scienze e di matematica e  tutti coloro i quali hanno curato gli interessantissimi laboratori scientifici e tutti gli ospiti che ,a vario titolo, sono intervenuti ma anche tutti coloro che sono stati fondamentali per la gestione e l’organizzazione, ad esempio la professoressa Maggiore  e il gruppo dei tutors o la professoressa Bertino, il professore Safina, il professore Castronovo ed il professore Aiello,il cui set di Pulp fiction in sala professori rimarrà nella memoria del Liceo .Un ringraziamento particolare poi alle ragazze che hanno dato avvio alla manifestazione impersonando Arianna, Penelope, Aracne e la nostra ballerina Serena, che  si è esibita nonostante la febbre.

Tantissimi poi sono stati gli sponsor che hanno voluto collaborare con noi e hanno lavorato per la realizzazione di questo evento,segno evidente del richiamo che la Notte del Liceo Classico,giunta ormai alla terza edizione,ha nel territorio. Speriamo quindi di poter replicare anche l’anno prossimo.

Rosalba Maggiore IV F e Valentina Chiello IV C

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