FALCONE E BORSELLINO 25 ANNI DOPO
“E’ importante parlare di mafia, soprattutto nelle scuole, per combattere contro la mentalità mafiosa, che è poi qualunque ideologia disposta a svendere la dignità dell’uomo per soldi. Non ci si fermi però ai cortei, alle denunce, alle proteste. Tutte queste iniziative hanno valore, ma se ci si ferma a questo livello sono solo parole e le parole devono essere confermate dai fatti.” (padre Pino Puglisi)
La memoria è tributo, è onore, è responsabilità. La condizione per renderla credibile è la conoscenza, l’informazione; la sua espressione è la presenza condivisa, anche in manifestazioni corali; la sua conferma è l’impegno coerente, quotidiano, sobrio.
Alla memoria di Giovanni Falcone e di Paolo Borsellino la nostra scuola ha dedicato, nei giorni in cui si compiono 25 anni dalle stragi, un seminario tenuto dal prof. Di Chiara, docente della Facoltà di Giurisprudenza di Palermo, nel corso del quale è stato proposto un documentario, “1367. La tela strappata” del giornalista Giancarlo Licata ed è stata spiegata ad alunni del triennio lo spessore della rivoluzione introdotta da Falcone e Borsellino in materia di indagini di mafia.
Il 23 maggio, una delegazione di alunni delle classi seconde e terze, accompagnati dalle prof.sse Costanza, Di Chiara, Maggio ha partecipato alle attività organizzate dalla Fondazione Falcone: i ragazzi hanno visitato il “villaggio della legalità” allestito a piazza Magione, hanno seguito un dibattito nella Chiesa di Santa Maria dello Spasimo con il magistrato Daniela Troja e il giornalista Luigi Garlando, autore del libro “Per questo mi chiamo Giovanni” ed hanno partecipato ai cortei che da via D’Amelio e dall’Aula Bunker dell’Ucciardone sono confluiti verso l’albero Falcone in via Notarbatolo, albero che è segno vivo del legame ormai indissolubile di Falcone con la sua città.
E’ vero: la mafia non si sconfigge con i cortei, ma essi fanno parte del cammino, ne rappresentano dei passi: non i primi, non gli ultimi: ma anch’essi possono colorarsi di senso, di energia, di tensione morale.
Prof.ssa Maria Di Chiara