Ragazzi, ragazze, questo progetto è la risposta data all’esplicita richiesta di alcuni di voi: esser aiutati a far rinascere il giornalismo d’istituto. “Hermes” in prima battuta è dunque una risposta, l’avvio di un dialogo. Al di là della semplicità di questo primo numero c’è dunque tant’altro. “Hermes”, agli occhi di noi docenti, è una fragile esperienza che deve essere interpretata anche come il riflesso d’altro.
Alcuni di voi vogliono, cominciano a realizzare un giornalino che intende rivolgersi principalmente agli studenti . Fatto dagli studenti e le studentesse, per gli studenti e le studentesse. Con il supporto e la guida più o meno discreta di noi docenti, a cui tocca anche il compito, non sempre gradevole, di ricordare le consegne, gli appuntamenti, l’importanza della continuità, del metodo, della scelte delle parole e dei contesti. Ci tocca corroborare la vostra volontà, rigenerare continuamente la motivazione anche delle iniziative che voi stessi ci proponete, tant’è che alle volte ci domandiamo se volete davvero fare ciò che dite di volere, come questo giornalino. Che forza ha la vostra volontà? Qual è il ruolo di noi insegnanti?
Lo sentiamo e non lo sentiamo, il segnale si perde e si ritrova di continuo, entrati in sintonia con voi, è un attimo, e vi abbiamo già persi. E poi vi ritroviamo, non sempre dove ce l’aspettavamo. E’ anche l’ambivalenza della vostra età: volete far da soli, divenir adulti; volete ancora una guida. Oscillate, in modo irregolare, spesso imprevedibile, tra questi due estremi. C’è voglia di far da soli, c’è paura di far da soli, ci sono fughe in avanti e ci sono ripiegamenti, curiosità e timori, sfrontatezza e pudore, slancio e ritirare. E’ un bilico, un equilibrio da trovare lungo un incedere irregolare. C’è da conoscer se stessi mentre ci si comincia ad affacciare al mondo.
Probabilmente non sempre lo cogliete bene, e del resto anche noi docenti ogni tanto lo dimentichiamo: tutto, tutto quello che vivete a scuola ha valore e senso se vi aiuterà ad uscire realmente dallo stato di minorità, se in futuro scoprirete che vi avrà aiutato ad esplorare senza più una guida questo difficile mondo, spesso violento, ingiusto e folle, ma pur sempre sorprendente per la sua bellezza. La scuola avrà avuto senso se e quando scoprirete che vi ha aiutato a divenire responsabili di voi stessi. Aver consapevolezza che il senso di un’esperienza matura nel tempo insegna il valore della pazienza e dà forza al desiderio, che solo nell’attesa si fa realmente forte, consapevole di sé e quindi non manipolabile.
Siate decisi, imparate a servirvi sempre di più della vostra intelligenza, facendo progressivamente a meno di una guida.
Questo giornalino deve dunque diventare uno dei piccoli attrezzi di una grande palestra. Usatelo sempre di più e sempre meglio. Fatevi sentire, fatevi sentire di più, fatevi sentire meglio. Fateci sentire meglio e in modo più profondo ciò che sentite. Condividete ciò che sentite, comprenderete meglio il mondo, avrete più cose da dire e scoprirete che con le parole è la vita stessa che chiede di esser compresa e affermata.
“Hermes” ha dunque una gran lavoro da fare, un lungo cammino da fare. Ma il suo destino è, principalmente, nelle vostre mani, perché nasce da una vostra richiesta. Il rinnovo del progetto, di anno in anno, dipende da voi.
Vittorio Greco