Il 25 ottobre scorso abbiamo incontrato e intervistato lo scrittore, maestro, giornalista e viaggiatore Alex Corlazzoli (come egli stesso si definisce). In realtà Corlazzoli era presente a scuola per partecipare alle attività legate al progetto “Libriamoci”, ed era intervenuto nelle prime ore della mattinata, ad un incontro in aula multimediale, durante il quale aveva letto alcuni passi del suo libro “1992”, sulle strade di Falcone e Borsellino”, ed è stato così gentile da sottoporsi alla nostra intervista nella cosiddetta “piccionaia”.
Ecco alcuni passi della lunga conversazione che ha tenuto con tutta la redazione:
La destinazione Mozambico non le ha messo inizialmente un po’ di paura, viste le problematiche che purtroppo persistono in questo paese?”
La paura di una prima esperienza c’è sempre. Non vi nascondo che persino l’altro giorno partendo da Genova con la nave per venire in un posto che amo, ovvero la Sicilia, provavo paura. Ma la vera domanda è: vale più la paura o mettersi in gioco? Oggi posso tranquillamente affermare che vale di più la seconda opzione.
Il motivo che ti spinge a viaggiare così tanto è quello di avvicinarti il più possibile alla realtà oppure perché avevi solamente voglia di fare un’esperienza dura e difficile?
Sicuramente perché volevo avvicinarmi il più possibile alla realtà. Non so per quale motivo, ma nel mio cervello è rimasta impressa una frase pronunciata dal curato del mio paese, quando avevo circa nove anni: “Ogni minuto è unico e originale”. Proprio per questo motivo cerco di vivere più esperienze possibili e viaggiare in più luoghi possibili, per conoscere al meglio quelle che sono le realtà e le culture del mondo.
Qual è stata la reazione della tua famiglia alle tue scelte di vita?
I miei genitori erano contrari, ma quando una persona scopre la bellezza e può avere la fortuna di avere maestri come Nino Caponnetto, non si accontenta di avere una vita troppo semplice.
Durante l’intervista lo scrittore ci ha parlato anche del suo passato da volontario, parentesi per certi versi deludente, dopo la quale ha deciso di dare voce alla gente attraverso la penna. Infatti ha scritto tanti libri tra i quali “Riprendiamoci la scuola” (Altreconomia, 2011), “Tutti in classe” (Einaudi, 2013), “Sai maestro che… da grande voglio fare il premier” (Add Editore, 2015). Collabora anche con alcuni giornali, radio ed è spesso ospite della trasmissione televisiva “Storie vere” di Rai Uno.
Emanuele Liga