2018-19 

CIMINNA: TRA IL SACRO E I MITI DEL CINEMA

Nella giornata di Lunedì 27 Maggio, noi alunni delle classi 3E, 3A, 3D e parte della 3B, partecipanti al PON-Alternanza scuola lavoro “Da Solùnto ai Monti Sicani” e “Promuovere la valorizzazione e la fruizione degli ecomusei”, abbiamo preso parte alla visita guidata del paese di Ciminna per visitare luoghi di particolare interesse.

La nostra giornata ha avuto inizio con la visita al Laboratorio dei paramenti sacri di Michele Cassata, il quale ci ha raccontato con grande entusiasmo la sua esperienza: molti anni fa, spinto da una forte passione, cominciò a dedicarsi all’apprendimento delle antiche tecniche di ricamo con filati d’oro, argento e seta, frequentando i laboratori situati all’interno dei conventi. Successivamente la sua passione si trasforma in un vero e proprio lavoro professionale, fin quando nel 2000 crea un proprio laboratorio nel suo paese natale, Ciminna. Dopo averci accolto calorosamente, Michele ci ha descritto in cosa consiste l’attività svolta da lui e dalle ricamatrici, sue collaboratrici. Principalmente si dedicano al restauro degli antichi parati sacri commissionati da varie chiese e dai parroci come una serie di paliotti ricamati in oro e corallo trapanese che ora sono conservati al Museo Diocesano di Monreale, diverse mitre appartenenti sempre alla stessa Diocesi ed un antico arazzo di casa Florio, e ci ha mostrato una preziosa mitra ricamata in oro su cui è stato effettuato, a mano, un restauro scientifico/conservativo. Ma non manca anche l’attività di realizzazione di paramenti nuovi, seguendo le tecniche storiche. Spinto dalla nostra curiosità, ci ha aperto addirittura le porte del laboratorio, dove, tra telai, aghi, fili d’oro, rotoli di tessuti preziosi e reti in oro, abbiamo incontrato le sarte che svolgevano il loro lavoro con le proprie mani, come si faceva tantissimi anni fa. Esse dandoci la possibilità di avvicinarci alle varie tele su cui effettuavano i ricami preziosi, hanno cercato di dare una risposta a tutti i nostri dubbi e alle nostre curiosità.

Nella tarda mattinata ci siamo recati al Museo del Gattopardo, dove ci hanno presentato il presidente della BCsicilia, Giuseppe Cusmano, che ci ha accompagnato durante il percorso, illustrandoci, attraverso le 300 fotografie che raccontano i 90 giorni di riprese, la storia del noto film.

A fine Giugno del 1962 iniziarono le riprese del “Gattopardo” di Luchino Visconti, anche se per le scene di interni furono scelti alcuni palazzi Palermitani e molte riprese vennero effettuate nel territorio di Piana degli Albanesi, per girare le scene della residenza estiva dei Salina il registra scelse Ciminna poiché il paese era simile ad alcuni luoghi descritti nel romanzo dell’autore Tomasi Lampedusa.  I Ciminnesi improvvisamente dovettero assistere alla trasformazione dei propri magazzini in botteghe di lavoro. Nel paese arrivarono grandi attori, tra questi Burt Lancaster, Alain Delon e Claudia Cardinale. Importante ricordare l’arrivo a Ciminna, molti anni dopo le riprese, dell’attrice Claudia Cardinale, per ripercorrere i luoghi in cui aveva lavorato, e non nascose di accorgersi di alcuni cambiamenti. Nel mese di agosto del 2014 è stata eseguita l’iniziativa “La Donnafugata de Il Gattopardo cinquant’anni dopo”, è stato presentato libro di Giuseppe Cusmano, Ciminna il set de “Il Gattopardo” 50 anni dopo (1963-2013), ed è stata allestita una mostra fotografica contenente trecento immagini, esposte, successivamente, all’interno del museo, a cura dello stesso Giuseppe Cusmano, per ricordare i vari momenti della realizzazione del set cinematografico. Siamo rimasti davvero stupiti dalle minuziosità riprese dalle immagini.

Nel primo pomeriggio abbiamo visitato la Biblioteca comunale di Ciminna “Francesco Brancato”, istituita il 14 Maggio 1977, contando inizialmente 44 volumi. Oggi ne raccoglie complessivamente 25.000 ed è suddiviso in varie sezioni quali Risorgimento italiano, biblioteca dei padri Cappuccini, biblioteca per ragazzi. Tra gli antichi volumi conservati nelle stanze della Biblioteca dell’ex convento dei Frati Cappuccini di Ciminna, è stato riportato alla luce un tesoro: il filologo Domenico Passantino ha scoperto uno dei primi volumi scritti dopo l’invenzione della stampa a caratteri mobili conservati in Sicilia. Si tratta del Supplementum Chronicarum, volume redatto da Filippo Giacomo Foresti e stampato il 15 febbraio 1492. L’incunabolo, dal grande valore economico, è scritto in latino con caratteri gotici e può essere considerata come un’enciclopedia storica. Il tema principale è la creazione del mondo in sette giorni ai più recenti avvenimenti dell’anno in cui ne fu terminata la stesura, il 1483, nove anni prima che Colombo partisse verso l’ignoto scoprendo l’America. Abbiamo avuto il piacere di conoscere due impiegate comunali, le quali ci hanno portato a visionare e addirittura toccare con le nostre mani antichissimi libri; ci ha colpito fortemente il fatto che per sfogliare le pagine hanno chiesto gentilmente se potessimo indossare i guanti, come se fossero dei veri e propri gioielli, per evitare che si rovinassero.

A fine giornata, stanchi ma soddisfatti, ci siamo incamminati verso l’ultima tappa del nostro tour, ovvero la Chiesa di Santa Maria Maddalena. Una chiesa alquanto suggestiva, che traspira di storia, riccamente ornata. L’interno è ripartito in tre navate, ricoperto dal tetto ligneo; l’abside si contraddistingue per le sue decorazioni eseguite nel 1622 da Scipione Li Volsi, ispirata alla tribuna della cattedrale della Santa Vergine Maria Assunta di Palermo.

Qui abbiamo incontrato nuovamente Giuseppe Cusmano, che attraverso una spiegazione coinvolgente ci ha fatto riscoprire la storia di questa Chiesa.

La giornata trascorsa è stata curata al meglio grazie ai nostri tutor Salvatore Imburgia, Maurizio Tosi, e i professori Angela Costanza e Biagio Martorana che ci hanno permesso di scoprire luoghi mai visitati da tutti noi, poiché situati nei paesini più interni della nostra Sicilia.

Melania Guagliardo , III E

Roberta Galioto, III E

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