2019-20 

Traduzione come strumento di Confronto tra culture

Noi alunni delle classi III AU e III EU del Liceo Ginnasio di Stato “Francesco Scaduto”, accompagnati dalle professoresse Maria Rosa Ragonese, Arcangela Piscitello e Mara Truncali, abbiamo preso parte ad una translation slam, ovvero, una sfida di traduzione per le scuole promossa dal festival delle letterature migranti che si è svolta al Museo Archeologico Regionale di Palermo, “A. Salinas”.

Gli autorevoli giudici sono stati, oltre ad Eva Valvo e Barbara Teresi, Antonio Bibbò e Riccardo Capoferro.

Il nostro Liceo, grazie alle due classi che lo hanno rappresentato, si è confrontato con l’Educandato Statale “Maria Adelaide” di Palermo sulla traduzione dall’inglese all’italiano di un brano del “Robinson Crusoe” di Daniel Defoe.

Il confronto e la “sfida” con l’Educandato “Maria Adelaide” si è conclusa con un ex-aequo. Il nostro liceo è stato premiato da due referenti di Rai Cultura con sei libri che andranno ad arricchire la nostra biblioteca scolastica.

Nelle settimane che hanno preceduto il “verdetto finale” della translation slam, alcuni esperti traduttori editoriali ci hanno comunicato la bellezza ma anche la fatica del tradurre un testo da una lingua diversa dalla nostra. Per il nostro liceo, la traduttrice editoriale che ci ha aiutato a comprendere meglio come tradurre un testo e l’importanza della conoscenza di alcune tecniche di traduzione è stata Barbara Teresi.


Barbara Teresi è nata a Palermo il 26 luglio 1978. Laureata in Lingue e Letterature Straniere (Ara­bo e Tede­sco) all’Università di Palermo. Tra il 2005 e il 2011 ha vis­su­to in Egit­to, al Cai­ro, dove ha segui­to diver­si cor­si di lin­gua e let­te­ra­tu­ra ara­ba e lavo­ra­to come media­to­re lin­gui­sti­co e tra­dut­to­re pres­so il Con­so­la­to d’Italia al Cai­ro e come docen­te di lin­gua ita­lia­na per stra­nie­ri pres­so l’Istituto Ita­lia­no di Cul­tu­ra.

Dal 2009 col­la­bo­ra con diver­se case edi­tri­ci ita­lia­ne come tra­dut­tri­ce let­te­ra­ria free­lan­ce.

È un’appassionata di let­te­ra­tu­ra ira­che­na con­tem­po­ra­nea fin dalla giovane età.


Ecco di seguito l’intervista effettuata da tre alunni della classe IIIAu a conclusione del translation slam alla traduttrice Teresi (versione rettificata).

Da quali lingue traduce?

Traduco principalmente dall’arabo, lingua in cui mi sono specializzata. Dopo aver conseguito la laurea in Lingue e letterature straniere, sono stata in Egitto per sei anni e da allora ho tradotto diversi autori arabi contemporanei di vari paesi come Egitto, Iraq e Arabia Saudita. 

Cosa l’ha spinta a diventare una traduttrice? Se è stata una spinta determinata o una casualità.

Fin da bambina sono sempre stata affascinata dalla ricca eredità culturale lasciata dagli arabi in Sicilia. Ben presto mi sono appassionata alla lettura e ai libri, e all’Università ho avuto modo di scoprire la letteratura araba. Così è nato il sogno di diventare traduttrice editoriale.

Qual è il percorso formativo per diventare una traduttrice professionista?

Oggi l’offerta formativa è abbondante e variegata. Ci sono diversi corsi di laurea in lingue e master dedicati alla traduzione. Direi che l’ideale sarebbe completare il percorso di studi con un master in traduzione editoriale, per avere la possibilità di imparare qualcosa anche sugli aspetti pratici del lavoro, che sono importantissimi. Bisogna anche capire come funziona il mercato editoriale e a chi possiamo rivolgerci per tutelare i nostri diritti come lavoratori. Non è un percorso facile, tutt’altro. L’ importante è non arrendersi mai.

Si è specializzata in un genere letterario in particolare?

No. Traduco narrativa contemporanea, con qualche incursione nel giallo. Saltuariamente mi è capitato anche di tradurre poesie di autori arabi contemporanei. Mi piacerebbe anche lavorare nel settore della narrativa per bambini e ragazzi.

Quale approccio predilige per iniziare a tradurre un libro particolare?

Ci sono traduttori che preferiscono non leggere il testo originale prima iniziare a tradurre, e altri che invece lo leggono per intero. Io appartengo alla seconda categoria. All’inizio della prima stesura della mia traduzione procedo molto a rilento: ho bisogno di tempo per concentrarmi e comprendere appieno lo stile dell’autore, per entrare in sintonia con la sua voce. Cerco sempre di aderire quanto più possibile al testo di partenza, ma non in modo letterale: secondo me un buon traduttore deve prestare all’autore la propria lingua, fare come se lo scrittore, creando quel testo, avesse avuto a disposizione il ventaglio di possibilità espressive della nostra lingua anziché della sua. Di solito la mia prima stesura è molto vicina alla versione che poi andrà in stampa. In un secondo momento torno a dedicarmi a quelle frasi o parole che nella prima stesura non sono riuscita a tradurre in modo soddisfacente, e se è necessario chiedo aiuto a colleghi traduttori madrelingua, oppure agli stessi autori. Subito dopo ha inizio la fase di revisione. Rileggo sempre il testo di arrivo più di una volta. L’ideale, se il tempo a disposizione lo consente e la data di consegna non incombe minacciosa, è rileggere ancora un’ultima volta a distanza di tempo, “a mente fresca”, per apportare le ultime eventuali modifiche.

Ha mai tradotto un libro che non avrebbe voluto tradurre?

Sì, mi è successo. Noi traduttori lavoriamo a un testo che ci viene affidato dall’editore, e che può piacerci oppure no. Io sono molto fortunata perché con la mia combinazione linguistica a volte può capitare che sia io stessa a proporre un libro a una casa editrice. Lavorare a un testo che si è scelto è un vero e proprio privilegio. Ma ovviamente mi è capitato anche di lavorare a libri che non mi piacevano in modo particolare o che personalmente non avrei scelto di acquistare in libreria. Il traduttore in questi casi si trova di fronte a una doppia sfida: se tradurre è sempre una sfida, ancor più lo è tradurre un libro che non è nelle nostre corde e che proprio per questo richiede un impegno e un’attenzione maggiori.

Sappiamo che ha tradotto il libro “Frankenstein a Baghdad”, lo consiglierebbe come lettura?

Ho avuto la fortuna di proporre questo libro all’editore quando l’autore, Ahmed Saadawi, non era ancora conosciuto al di fuori del suo paese, l’Iraq. Successivamente è diventato uno dei più importanti scrittori arabi sulla scena internazionale, è stato tradotto in più di 20 lingue e ha vinto molti premi importanti. Per me è stato bellissimo tradurre questo romanzo perché è un’opera letteraria molto originale nell’ambito della letteratura araba ma non solo. Ne consiglio la lettura perché racconta con un approccio ironico, pervaso di umorismo nero, la tragedia dell’Iraq, dilaniato da lotte intestine. Ahmed Saadawi in questo suo romanzo veicola un messaggio molto importante: se crediamo che la vendetta serva a qualcosa, finiamo solo per creare altre vittime e spargere altro sangue. Frankenstein a Baghdad è un libro che ci fa riflettere su temi come la violenza, le lotte settarie interetniche, l’inutilità di versare altro sangue. Ci sono elementi di realismo magico, come il mostro che prende vita o la vecchietta che parla con l’icona di San Giorgio ed è in grado di proteggere il quartiere in cui vive con la sua presenza benefica. Saadawi riesce a mescolare magistralmente il piano reale e quello fantastico, ed è per questo che ne consiglio la lettura. 

Ha un libro o un autore che le piacerebbe in particolare tradurre?

Non uno in particolare, ma tanti. La letteratura araba non è molto conosciuta in Italia, e ci sono molti scrittori che meriterebbero di essere tradotti e letti nella nostra lingua.

Ringraziamo la traduttrice Teresi per la sua testimonianza che ci ha dato la possibilità di conoscere questo mondo lavorativo ai più sconosciuti. Colgo l’occasione per ringraziare anche i nostri docenti che ci hanno fatto vivere questa interessante e formativa esperienza. Speriamo di vivere tante altre occasioni di confronto e di critica letteraria che ci possa sempre più farci innamorare della Scrittura e della Lettura.

Giuseppe Canale, Lucia Fricano, Dario Marretta della classe III AU

 

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