UN’ESPERIENZA CHE LASCIA IL SEGNO
Giovedì 25 Novembre, in occasione dell’iniziativa “#Ioleggoperché”, un progetto nazionale per la
promozione della lettura, noi di IC ci siamo recati presso la libreria Interno 95, insieme ai compagni della II C
e alle nostre docenti.
Era prevista la lettura ad alta voce del libro di Tahar Ben Jelloun, “Il razzismo spiegato a mia figlia”, romanzo
sotto forma di dialogo tra l’autore e la figlia. Pubblicato nel 1998, il testo è diventato un best seller adatto
anche ai più giovani per promuovere il rispetto e la tolleranza.
Abbiamo occupato la parte esterna della libreria e le voci dei nostri compagni si sono alternate nella lettura
di gran parte del testo.
È stata un’attività importante, perché ci ha dato modo di affrontare un tema che affligge oggi molti ragazzi.
Queste le frasi che ci hanno colpito di più:
- “Ciascuno di noi può dire a se stesso: “Io non sono come gli altri”. E avrà ragione”.
Questa frase mi ha colpito, perché racchiude in poche righe cos’è la diversità e conferma che il razzismo
non dovrebbe esistere. Ognuno ha le proprie culture, caratteristiche e abitudini: un mondo senza diversità
sarebbe noioso e monotono (M. Brigida Mercurio). - “Restare prigionieri di questa paura è un modo di esprimere altro, di più profondo e inquietante:
la paura dello straniero, la paura dell’ignoto, è di fatto la paura di sé stessi”.
Questa frase riguardante la xenofobia mi ha fatto riflettere sul fatto che l’uomo considera minaccioso tutto
quello che viene dall’esterno, che non gli somiglia e che, dunque, viene percepito come un pericolo per il
semplice fatto che non lo conosce. Invece di affrontare questa paura, ne fa un’arma contro il nemico e la
utilizza come scudo contro lo straniero, identificato come minaccia. Questi eventi capitano tante volte e si
verificano da sempre (M. Laura Lo Coco). - “Quando tornerai a scuola guarda bene i tuoi compagni e noterai che sono tutti diversi tra loro e
questa differenza è una bella cosa”.
È vero, è bella la diversità tra noi: io non sono uguale a te e tu non sei uguale a me, nel carattere o nel
modo di pensare (Maria Lo Meo). - “Lo straniero non reclama amore e amicizia ma rispetto”.
Già, lo straniero vuole essere principalmente rispettato e non trattato come diverso o come una specie
umana differente. Certo, poi, quando ci si conosce meglio, l’amore e l’amicizia vengono naturali. il rispetto
però è essenziale sia nella società. Purtroppo, i recenti fatti di cronaca ci fanno capire che le discriminazioni
non sono un evento del passato ma le stiamo vivendo con i nostri occhi e la nostra pelle. Quando abbiamo
terminato la lettura avevo quasi i brividi, perché pensare che tutto quello raccontato alla figlia è l’attualità,
provoca dispiacere e disprezzo. Questa attività ci ha permesso di esprimere le nostre opinioni e di
confrontarci tra di noi (Alessia Cacciatore).
Al termine della lettura poi siamo entrati a piccoli gruppi in libreria e molti di noi ne sono usciti con un libro
appena comprato. Un bel risultato che speriamo di continuare a potenziare!
Maria Brigida Mercurio, M. Laura Lo Coco, Maria Lo Meo, Alessia Cacciatore (IC)