Giovedì 03 Marzo, presso il Palazzetto dello Sport “Marco Saitta” di Misilmeri, una delegazione di alunni di classi quinte del nostro Liceo ha partecipato all’incontro-dibattito con il dott. Nino Di Matteo.

Insieme a Nino Di Matteo, magistrato e consigliere del Consiglio Superiore della Magistratura, già Sostituto procuratore presso la Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo, era presente il maggiore Marco Montemagno, comandante della Compagnia dell’Arma dei Carabinieri di Misilmeri e il parroco della parrocchia “san Gaetano”, don Rosario Francolino.

L’evento, organizzato dalla associazione “L’uomo e il Meditteraneo” di Misilmeri, ha voluto proporre uno spazio di riflessione sul fenomeno mafioso che danneggia, nel territorio, il tessuto sociale e culturale.
Cinque gli istituti scolastici presenti, l’ITET “Marco Polo” di Palermo, il “Mario Rutelli di Palermo, il “Danilo Dolci” di Palermo, il “TED” di Misilmeri e il nostro Liceo.


Così inizia il proprio intervento il magistrato Di Matteo: “Io credo fermamente nell’importanza di questi incontri e oggi io, come voi, sono emozionato. Sono nato e cresciuto in questa terra e sono orgoglioso delle mie origini siciliane. La Sicilia è una metafora della vita, qui è concentrato tutto il male ma anche tutto il bene. La Legalità non può fermarsi, però, solo a queste occasioni o alle manifestazioni del 23 maggio altrimenti rischiamo la retorica del ricordo che è già tanto diffusa anche tra le istituzioni.”

Di Matteo ha ricordato, durante tutto il dibattito, l’importanza di ricercare la Verità e la Giustizia e, in quanto nuove generazioni, di non cedere mai alla rassegnazione ma farci portatori di diritti. “Solo così – aggiunge Di Matteo – possiamo ospitare il vero cambiamento”. Un cambiamento che deve partire necessariamente dalla conoscenza dei fatti accaduti.

Don Rosario Francolino ha invece parlato della figura di padre Pino Puglisi e della testimonianza umana e spirituale che tutti noi abbiamo ereditato da questo nostro sacerdote ucciso da mano mafiosa. “Annunciare il Vangelo – afferma don Rosario – significa anche questo. L’unica colpa di padre Pino Puglisi, per la mafia, è stata quella di aver detto alle persone che sono persone e che hanno un senso in quanto persone”. Il dare senso alla propria vita è stato quindi il consiglio di don Rosario.

Il Maggiore Montemagno ha voluto ricordare a tutti i presenti quanto sia importante il “camminare con le scuole e con la società civile. È anche così – aggiunge – che si crea la cultura della Giustizia”. L’Arma dei Carabinieri è stata sempre vicina alle nuove generazioni ed è sempre stata aperta al confronto, proprio per permettere una sempre più sinergica collaborazione tra istituzioni e cittadini.

Infine, anche la nostra dirigente scolastica, la prof.ssa Carmen Tripoli, in rappresentanza del mondo della scuola, ha preso la parola durante l’incontro affermando che “è sicuramente un giorno importante quello che stiamo vivendo oggi, storico. Un giorno in cui i giovani e le scuole abbracciano un uomo importante delle istituzioni, simbolo della lotta alla mafia. Oggi – ha affermato – i nostri giovani conoscono e prendono coscienza”.


Diversi sono stati gli interventi e molti gli spunti di riflessione che ci hanno spinto a domandarci il “perchè” delle cose. Forse un giorno potremmo concretizzare quel sogno di riscatto – proprio come lo ha definito Di Matteo – che può e deve partire anzitutto da noi giovani.
G.C.

Alcuni alunni della classe VAU accompagnati dalla prof.ssa V.Pecoraro
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