Giorno 10 maggio si è svolto, presso l’aula magna del nostro liceo, il seminario “Percorsi di parole: lingua e storia in Sicilia” a cura del professore dell’Università di Palermo Giovanni Ruffino. 

Il seminario è iniziato con un interrogativo: “Qual’è la differenza tra Dialetto e Lingua Italiana?”

Questa domanda è stata posta, in precedenza, a moltissimi bambini provenienti da scuole elementari e medie della Sicilia.  La maggior parte delle risposte associavano alla lingua Italiana aggettivi come “corretta” o “educata”, mentre al dialetto venivano associate parole come “volgare” o “maleducato”. 

Si riporta sotto, ad esempio, la risposta di una bambina di quinta elementare, condivisa durante il seminario: 

“Per me, la differenza tra la lingua Italiana e il dialetto siciliano è che la lingua Italiana è più corretta e più educata, invece il dialetto siciliano è più volgare e lo parlano i bambini sporchi, maleducati, cattivi e poveri.”

Con questo seminario, il professore Ruffino è riuscito a dimostrare il contrario, è riuscito a spiegare come il dialetto non sia qualcosa di inferiore, ma semplicemente una variazione della lingua italiana, le cui parole hanno una loro storia proprio come i lemmi italiani. 

Termini, ad esempio, come “giannettu”, “lapardei”, “quintaru” o “annacarisi”

L’interessante seminario si è rivelato a dir poco stimolante, in quanto ci ha permesso di ragionare sull’origine delle parole che rappresentano un pilastro essenziale della nostra cultura. 

Elena Carzan 3D

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