Relazione riassuntiva sull’attività antimafia
della prof.ssa Francesca Salvia
Il Liceo Ginnasio Francesco Scaduto promuove, da sempre, conferenze di sensibilizzazione alla legalità.
L’obiettivo è quello di informare le nuove generazione, formare uno spirito critico per evitare il ripresentarsi di eventi e situazioni che possono minare la libertà dell’uomo e compromettere i valori di libertà, giustizia e onestà.
Il 21 Marzo del 2023, giornata dedicata al ricordo delle vittime della mafia la Prof. ssa F. Salvia, la referente della rete della cultura
antimafia nelle scuole ,con la collaborazione della prof.ssa Loredana Bonanno, ha fondato il TG dell’antimafia del Liceo Francesco Scaduto. Nella prima edizione, il Tg dell’antimafia del Liceo Francesco Scaduto, ha ricordato tutte le vittime della mafia attraverso il racconto della storia di Giuseppe Letizia (ucciso nel 1948-11 anni), Rosalia Pipitone( uccisa nel 1983 dal proprio padre mafioso- 25 anni) e Claudio Domino (1986- 11 anni).
Bisogna assolutamente sfatare uno dei falsi miti sulla mafia: la mafia non uccide donne e bambini.
Bisogna invece urlare che la mafia UCCIDE DONNE E BAMBINI. La violenza e la brutalità mafiosa si spinge oltre, uccide anche i propri figli come R. Pipitone.
Daniel Assisi, alunno della 4CU, ha recitato una poesia in siciliano di Felicia Impastato, madre di PEPPINO IMPASTATO, GIORNALISTA E ATTIVISTA ITALIANO, UCCISO BARBARAMENTE DALLA MAFIA PER AVERLA PUBBLICAMENTE BEFFEGGIATA E
CONTRASTATAATTRAVERSO LA SUA RADIO AUT.
Gli alunni del liceo F. S. per ricordare tutte le vittime della mafia fanno volare dei palloncini bianchi.

Il 29 Marzo il nostro liceo organizza una conferenza sulla legalità con il Prof. A. Chiolo, autore del testo “Squadra Mobile Palermo. L’avamposto degli uomini perduti”, e con il Dott. Francesco Accordino, capo della sezione omicidi della squadra Mobile di Palermo degli anni ‘80 e unico superstite.
L’incontro ha l’obiettivo di informare i giovani post 2000 delle terribili stragi legate alla seconda guerra di mafia.
“Se comprendere è impossibile Ricordare è doveroso”. La conoscenza, la cultura è l’arma più potente per sconfiggere la Mafia grida F. Accordino riprendendo l’idea semplice e incisiva del Giudice Rocco Chinnici. La mobilitazione delle coscienze deve iniziare da dietro i banchi di scuola.
La mafia non uccide più in modo violento, come succedeva negli anni ‘80 ma è presente nel tessuto sociale ed economico del paese , quindi non bisogna fermarsi ma continuare a promuovere i valori costituzionali, l’impegno civico non può e non deve arrestarsi. Solo in questo modo le future generazioni possono sperare di continuare a respirare “un fresco profumo di libertà”.
La squadra Mobile di Palermo degli anni ‘80 era formata da uomini giusti, non da super eroi, sottolinea A. Chiolo. Uomini che lottano, nonostante le inadempienze istituzionali e l’omertà sociale, per la giustizia, l’onesta e la democrazia.
Uomini giusti, persone normali che avevano deciso da che parte stare e in nome dei valori costituzionali perdono la vita.
La 2AU-4CU, guidati dalla referente antimafia Prof. ssa F. Salvia, leggono e analizzano il testo del prof. A. Chiolo e costruiscono un preciso e dettagliato prodotto digitale in cui si delinea l’importanza del Rapporto 162, zoccolo duro del maxi processo, l’idea e l’impegno del pool antimafia e l’enorme sacrificio della Squadra Mobile di Palermo, che paga con il sangue dei suoi miglior uomini, l’impegno e la lotta alla mafia. Questi sacrifici portano nel 1986 al maxi processo e al trionfo dei valori democratici. L’incontro ricco di interventi, domande e riflessioni viene seguito con attenzione e assoluto silenzio da alunni, professori, dirigente e forze dell’ordine.
Oggi la conoscenza e la cultura hanno contribuito a fare un passo avanti verso quel processo di mobilitazione delle coscienze che non deve mai fermarsi, perchè il rischio è quello di ritrovarsi sul punto di partenza.

Le conferenze e gli incontri sulla legalità non si fermano al Liceo “F.Scaduto” di Bagheria.
Il 2 Maggio viene accolta con molta emozione la Signora Martinez Montinaro, moglie di Antonio Montinaro, capo scorta del giudice G.Falcone, barbaramente ucciso il 23 Maggio del 1992 da 500 chili di tritolo presso lo svincolo di Capaci.
La Signora Montinaro sottolinea l’importanza della conoscenza, dei valori costituzionali e dell’impegno, semplice ma diretto, alla mafia.
Rivolgendosi agli alunni di tutta la scuola afferma con forza il sacrificio compiuto dal marito Antonio Montinaro, da G. Falcone, da
Rocco Chinnici, Beppe Montana, Calogero Zucchetto, Rocco Dicillo, Vito Schifani, Paolo Borsellino, Peppino Impastato, Pio La Totte, il Generale Carlo Alberto Dalla Chiesa. Impegno, lotta, valori , libertà dovrebbero costituire il faro di ogni azione umana e non solo un’eccezione .
Gli alunni pongono domande, da cui emergono riflessioni, interrogativi che la signora M. cerca di chiarire, con un linguaggio
semplice, chiaro e diretto. L’obiettivo è far comprendere ai giovani cosa è effettivamente accaduto. Anche se non tutto è effettivamente comprensibile, risulta doveroso conoscere.
La 2BU e la 4CU , guidati dalla referente antimafia Pro. Ssa F. Salvia, leggono e analizzano il testo del Prof. Alessandro Chiolo “Nome in codice: Quarto Savona Quindici” Km 100287 e oltre….ed elaborano un prodotto digitale che ripercorre la terribile e violenta strage del 23 Maggio del 1992.
Il libro, come il prodotto digitale, non riporta soltanto il clima di tensione e violenza di quel giorno, la mancanza di dignità degli
uomini mafiosi ma comunica, anche, un grido di speranza.
L’impegno e i valori di Antonio Montinaro e della Quarto Savona Quindici non si sono fermati il 23 Maggio, il contachilometri, come recita il titolo del testo, va oltre, continua a girare……grazie all’impegno di Tina nella lotta alla mafia. Dal testo emerge la
caparbietà di una donna che porta con sè per tutta Italia, grazie all’aiuto della polizia e dell’associazione da lei fondata, la teca della “Quarto Savona Quindici”, contenenti i resti accartocciati dell’auto in cui morirono Antonio, Vito e Rocco mentre svolgevano con fierezza e orgoglio il loro lavoro quel terribile 23 Maggio.
Conoscere,informare, trasmettere queste sono le armi più forti per sconfiggere la mafia e per impedire che il passato si ripresenti. La cultura è, ontologicamente, antimafia e pertanto noi tutti, educatori e testimoni, abbiamo il dovere di diffondere per formare uomini onesti, dotati di spirito critico. L’incontro si chiude con gli occhi lucidi e con il cuore pieno di emozioni e speranza.

Il 9 Maggio la seconda edizione del Tg dell’antimafia Francesco Scaduto è dedicato a Peppino Impastato, giornalista italiano,
barbaramente ucciso dalla mafia per la sua instancabile opposizione gridata attraverso radio aut. (il video si trova sulla nostra pagina Facebook)
Il 23 Maggio il Liceo F. Scaduto si colora di legalità, tante sono le attività per ricordare gli uomini giusti che hanno sacrificato la loro vita in nome dei valori costituzionali e per questo uccisi dalla mafia.
Ore 9:00 La compagnia teatrale “L’agenda rossa” presenta uno spettacolo emozionante dal titolo “Ti presento Borsellino” a cui segue un dibattito tra attori e studenti;
Ore 10:30 momento di riflessione musicale, eseguito da alunni guidati da alcuni docenti;
Ore 15:00 Presso il nostro istituto Incontro-Dibattito “Questa gravosa Bellissima Eredità” con la diretta testimonianza di vittime della violenza mafiosa.il Ricordo e la testimonianza sono armi importanti per combattere il fenomeno mafioso.
Ore 15:00 Una delegazione di studenti e docenti si reca, con il pullman della questura di Palermo, alla Caserma Lungaro per
partecipare alla commemorazione del 23 Maggio con Tina Montinaro.
I nostri alunni, emozionatissimi, presentano i loro brani musicali accompagnati da una coreografia.
Alle 17:58 Tina Montinaro, il figlio Giovanni, studenti e forze dell’ordine si abbracciano virtualmente in un minuto di silenzio presso la Teca della “Quarto Savona Quindici” per ricordare la terribile morte di Giovanni Falcone, Francesca Morvillo, Antonio Montinaro, Rocco Dicillo e Vito Schifani.

Un’altra edizione del tg dell’antimafia ripercorre le tappe che hanno segnato la presa di coscienza della gente siciliana, italiana ma sopratutto palermitana. Il 23 Maggio funge da spartiacque in questalenta e tortuosa presa di coscienza. Ogni attività antimafia promossa ha visto protagonisti gli alunni, che hanno accolto con impegno, interesse e dedizione il lavoro proposto. Il lavoro è stato lungo, a tratti estenuante ma ricco di riflessioni e buoni propositi.
Le domande, le considerazioni e le osservazioni emerse durante le fasi di lavoro e durante le conferenze hanno evidenziato una buona conoscenza dei fatti storici e una presa di coscienza sempre più profonda.
La maturata consapevolezza induce dirigente e docenti a continuare su questa strada. La conoscenza risulta, davvero essere, l’arma più potente per sconfiggere la mafia, formare coscienze critiche e scevre da ogni forma di condizionamento.
Il gruppo di lavoro
Le prof.sse Francesca Salvia e la 2AU-4CU