Cosa vi viene in mente quando sentite la parola “intestazione”? Sicuramente, qualcosa del genere: – Atto dell’intestare, del riferire cioè a determinata persona o ente un conto, una partita, una rendita, un titolo di credito, ecc. – (def. Treccani). 

Beh, effettivamente, la definizione è corretta, ma per il liceo classico F. Scaduto questa parola è molto più di ciò che si pensa. 

Ormai da mesi tutti noi piangiamo la perdita di una professoressa che, più che una semplice docente, è stata un’amica, una mamma e una persona con cui potersi confidare su qualsiasi cosa, Evelina Buttitta. 

Ci si è interrogati molto su come si potesse in qualche modo rendere eterno il suo nome all’interno del nostro liceo e la prima idea è stata dedicarle un simbolo della scuola, anzi, il più importante: la cavea del plesso centrale. 

È per questo che, in un pomeriggio dell’estate scorsa, in un clima di festa, dentro la cavea affollata, come piaceva tanto a lei, proprio l’anfiteatro del liceo è stato ufficialmente intestato alla prof Buttitta. È stata posta davanti una delle sei entrate, una targa in marmo con su inciso, con un colore blu tropicale, un celebre pezzo tratto da “Dialoghi con Leucò” di Cesare Pavese, una delle frasi più amate dalla nostra prof, che recita: 

“Sorridere è vivere come un’onda o una foglia, accettando la sorte. E’ morire a una forma e rinascere a un’altra. È accettare, accettare, se stesse e il destino.”

Per questo motivo, quando sentirete la parola “intestazione” risuonare all’interno del nostro liceo, non pensate subito alla definizione scritta sopra: pensate al nome Evelina, così dolce eppure così potente, e alla nostra amata prof.ssa Buttitta, nella speranza che un piccolo pezzo di lei resti sempre qui con noi a scuola. 

Giulia Catania 3B

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