“Io non posso insegnare niente a nessuno, io posso solo farli  pensare

 Con questa breve ma potente affermazione, Socrate voleva probabilmente sottolineare come, da insegnante, sia importante stimolare i ragazzi a pensare e, in un certo senso, riassumere il senso dell’insegnamento stesso. Abbiamo perciò intervistato Maria Claudia Messina, una studentessa universitaria che, qualche mese fa, ha completato il tirocinio nella nostra scuola, al fianco della nostra prof.ssa Scardina. 

Che corso di studi stai frequentando e perché lo hai scelto?

Io frequento la magistrale di Scienze dell’antichità: ho sempre avuto in mente di intraprendere questo percorso, già dal primo anno qui allo Scaduto, perché ho sempre voluto insegnare e lavorare con i ragazzi. E anche perché amo tantissimo il mondo delle lettere antiche. 

Cosa vorresti fare dopo la laurea?

Mi piacerebbe insegnare perchè per me la scuola è sempre stata casa, già da quando frequentavo il liceo. Ritornarci da dietro la cattedra mi fa credere davvero di aver trovato il mio posto nel mondo: la scuola. 

Come ti sei trovata con la prof.ssa Scardina?

Conoscevo già la prof.ssa perché è stata mia docente per quattro anni. Come sempre, si è dimostrata disponibile e attiva a scuola: mi ha aiutata e mi ha messa sin da subito a mio agio, cosa non scontata quando si inizia il tirocinio, poiché entrare in una scuola non come studentessa ,ma come tirocinante può essere davvero destabilizzante. 

Come ti sei relazionata con gli studenti della prof.ssa? 

Ho trovato le classi bellissime e ho anche potuto osservare meglio la nuova generazione. Ho constatato che ,da dietro la cattedra, si ha la percezione di tante cose, di tante dinamiche diverse, e forse, grazie a questo ho potuto capire meglio anche me stessa (da studentessa). Vuoi o non vuoi ti affezioni sempre ad ogni studente: per questo non dimenticherò mai questa esperienza e voi ragazzi. 

Qual è stata l’esperienza più interessante del tirocinio?

Ripercorrendo l’esperienza, mi è piaciuto molto il coinvolgimento nell’assistenza agli alunni e la partecipazione all’incontro della redazione del giornalino scolastico, perché ho potuto entrare nel merito di alcune attività specifiche e vedere tutto ciò che fate nel dettaglio. 

Ho trovato interessante anche scoprire il vostro corso STEAM: non avevo mai visto niente di simile e mi ha molto colpito il vostro lavoro in TEAM.

Infine, ho notato com’è cambiata la scuola rispetto a quando la frequentavo io: una scuola moderna, al passo con i tempi e che si sta finalmente adeguando alle nuove generazioni.     

Se in futuro ti chiedessero di raccontare un aneddoto relativo a questa esperienza, cosa racconteresti?

Sono rimasta piacevolmente colpita dall’affetto dei ragazzini di 1a B e, dato che io ho iniziato a frequentare il liceo nel 2009, c’è stato un vero e proprio scambio generazionale, ogni incontro/lezione è stata un’occasione di utile confronto e, attraverso il dialogo, sono emerse tante differenze ma altrettante analogie rispetto ai miei tempi. E’ stato interessante e costruttivo. I ragazzi sono spontanei e affettuosi, li porterò nel cuore.

Hai mai pensato di lasciare perdere il tuo attuale corso di studi?

Credo che, lungo il percorso, sia capitato a tutti: anche per me ci sono stati dei momenti di sconforto; ma, avendo una grande determinazione nel perseguire i miei obiettivi, e grazie a professori e colleghi che mi hanno motivato, sto lavorando per raggiungerli al meglio. 

In questo mi ha aiutato tantissimo la letteratura greca moderna: non a caso, con l’aiuto della mia professoressa e relatrice di tesi, la prof.ssa Caracausi, sto scrivendo la mia tesi su un poeta greco vivente, incontrato e intervistato a fine novembre ad Atene.

Grazie, Maria Claudia, speriamo di incontrarti di nuovo, perché no, anche come docente di questa scuola. Ti auguriamo il meglio. 

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