“Trasi ca t’intossichi!” erano le parole che sentivo dire da mia madre quando da bambino uscivo in balcone per prendere un po’ d’aria, mentre cominciavo a vedere una colonna di fumo in distanza e a sentire la puzza di plastica bruciata.

A Bagheria ormai molti ci hanno fatto l’abitudine, quando si entra a Baarìa invece di sentire l’odore degli sfincioni appena sfornati o profumo di zagare vieni investito da un tanfo pungente, a tal punto da farti tossire e da farti lacrimare gli occhi.

Durante la pandemia indossavamo le mascherine all’esterno non soltanto per proteggerci dal virus, ma per proteggerci dalla puzza e dall’aria inquinata.

Per anni si è protratta un’indifferenza collettiva sul problema, sia da parte dell’amministrazione comunale che dalla parte delle testate giornalistiche locali, abbandonando i cittadini al proprio destino, mentre ogni giorno rischiamo la nostra salute. Non si ha neanche minimamente idea dei responsabili di questo smaltimento “alternativo” dei rifiuti.

Il 21 Maggio 2024 il silenzio è stato spezzato a seguito dell’assemblea popolare allestita da una serie di organizzazioni ambientalistiche locali e ospitata dalla Libreria Interno 95, con la presenza di cittadini, biologi, chimici e anche dell’attuale sindaco Filippo Tripoli e dei candidati per il consiglio comunale e per la carica da sindaco per le prossime elezioni amministrative. Molti sono stati i cittadini che hanno deciso di condividere la loro testimonianza e la loro rabbia, alcuni hanno deciso di partecipare nonostante abbiano ormai venduto la propria casa e siano “fuggiti” dalla città.

Ci auguriamo che da adesso in poi questo silenzio sarà meno assordante di prima, e che realmente comincino a cambiare le cose. Bisogna agire adesso per migliorare la nostra terra, perché il nostro futuro sarà QUI.

Gabriele Karol Moscato 5° A

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