Giorno 03 giugno 2019 noi ragazzi partecipanti ai PON alternanza scuola-lavoro “Da Solunto ai Monti Sicani” e “Promuovere la valorizzazione e la fruizione degli ecomusei”, ci siamo recati a Mezzojuso per visitare i luoghi inerenti al nostro percorso.

Il paese sorge nel cuore della provincia di Palermo adagiato alle pendici della collina della Brigna, nato come luogo di sosta e di ristoro, in seguito, divenne villaggio, in arabo “Manzil”, il cui proprietario si chiamava “Yusuf”, da qui il nome del villaggio “Manzil Yusuf” cioè villaggio di Giuseppe.

Il villaggio si ingrandì dopo la guerra del Vespro e mandò i suoi rappresentanti al primo Parlamento di Palermo, da quest’epoca in poi non si hanno più notizie sino alla fine del XV secolo quando i primi albanesi si stabilirono lì e ridiedero vita al feudo.

La nostra giornata è iniziata con la visita della magnifica chiesa di San Nicola di Mira, che risale agli inizi del ‘500; fornita di iconostasi, vi si trovano icone bizantine del XVI secolo, una Theotokos del XIII secolo ed un antico Crocifisso d’avorio su croce d’ebano del XVII secolo.

Durante la visita abbiamo avuto la possibilità di parlare e confrontarci con il parroco, Papàs Giorgio (Rosario) Caruso, che ci ha delineato la storia della chiesa e ci ha illustrato le caratteristiche  della struttura;  particolarmente emozionante è stato l’entusiasmo con cui il sacerdote descriveva la sua esperienza ed il vedere l’altare celato dall’iconostasi che ha lasciato tutti a bocca aperta per la sua bellezza artistica.

Come seconda tappa ci siamo spostati nel Monastero Basiliano, realizzato agli inizi del XVII secolo grazie rendite di un nobile albanese; all’interno si trova la chiesa di Santa Maria di tutte le Grazie, dove è possibile ammirare icone bizantine del XVI secolo, una Platytèra di origine cretese o cipriota e una crocetta athonita di bosso finemente scolpita.



All’interno del monastero è presente un centro di conservazione e restauro bibliografico ed archivistico attivo dal 1967. L’esperto Matteo Cuttitta, dopo averci mostrato minuziosamente la collezione di libri restaurati tra i quali una famosa copia del “Plutarchi Opuscula” di Aldo Manuzio, ci ha portato nel suo laboratorio per spiegarci le tecniche e le fasi del restauro di un libro.





Successivamente abbiamo visitato la Scuola di agiografia “Joannikios” la quale, senza le pretese di formare degli iconografi, avvicina gli allievi alla scrittura del mistero del volto di Cristo attraverso i passaggi teologici.



Nel pomeriggio, al Museo Di Mastro Di Campo, abbiamo visto il video della Pantomima, la rappresentazione della tragicommedia che per gli abitanti di Mezzojuso è la rievocazione di una vicenda risalente al primo decennio del 1400, che narra delle vicissitudini della famiglia aristocratica “Reale”, e visto gli abiti di scena



La nostra giornata si è conclusa con la visita al museo privato dei pupi siciliani “L’isola dei Pupi”, dove si rappresentano non solo spettacoli tradizionali ma anche innovativi. All’interno è possibile trovare Pupi di diversi mastri pupari come: Cuticchio, Scalisi, Pulvirenti. I Pupi del museo provengono da diverse parti della Sicilia, dei quali interessante è la divisione tra Pupi palermitani, più piccoli ma con le articolazioni mobili e Pupi Catanesi, più alti e pesanti ma con arti rigidi, e del mondo e proprio per il loro immenso valore artistico e culturale diventeranno ben presto patrimonio dell’UNESCO.




Tutto è stato possibile grazie all’organizzazione e alla supervisione dei nostri tutor: Angela Costanza, Biagio Martorana, Francesco Mineo e Maurizio Tosi.

Ringraziamo la Preside, Giuseppa Muscato, e la prof.ssa Domenica Maria Grazia Scardina per aver partecipato alla nostra gita fuori porta che ci ha permesso di visitare luoghi mai visti prima e ricchi di storia ed arte.

Michele  Di Matteo, IIIA

Manuela  Faddetta, IIIA

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